Le parole di Chiara

Per iniziare a conoscere – se non sapete chi è – Chiara Corbella Petrillo, il cui percorso di beatificazione è iniziato lo scorso 21 settembre

Matrimonio Cristiano

chiaracorbella

Venerdì scorso, il 21 settembre, è iniziato ufficialmente il processo per dichiarare Chiara Corbella beata. Quella di Chiara è una storia che mi ha toccato profondamente. Non a caso è tra le quattro persone a cui è dedicato questo blog.

Per celebrare questo grande giorno ripropongo un mio articolo di alcuni mesi fa. Prendo spunto da due  parole chiave che sono una bussola per capire Chiara.

La regola delle tre p.

Tutti ci chiediamo come sia possibile raggiungere un abbandono così estremo e totale a Dio. Chiara non è santa per aver fatto qualcosa. Chiara è santa per come ha accolto Dio in ogni momento della sua vita, anche i più difficili e dolorosi. Come disse lei: L’importante non è fare qualcosa, ma amare e lasciarsi amare. La verità è che non si può improvvisare. Non si può credere di vivere lontani da Dio e poi, quando arriva il…

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Sei Padre?

In una famiglia sana…

il blog di Costanza Miriano

illustrazione Emanuele Fucecchi

di Emanuele Fant 

Ho letto questo titolone: “La Chiesa di Svezia smetterà di riferirsi a Dio al maschile: -Non ha genere-”.

L’assunto è semplice: se il Creatore è infinito, sfugge alle nostre classificazioni terrene, quindi è pure gender-free (se volete altri scoop: Dio non ha neppure la barba, né l’abito bianco, né il volto di Morgan Freeman).

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Imparare ad amarsi

Buon Natale a tutti con questa bella riflessione

Piovono Miracoli 2.0

di Stefano Bataloni

Ieri mattina ho partecipato alla Santa Messa presso l’auditorium del Ministero dell’Ambiente. È da un po’ di anni che in Avvento e in Quaresima, presso quella sede istituzionale si celebra l’Eucarestia, è una forma di missione nei luoghi di lavoro.

Fortemente voluta, fino a pochi anni fa, da un drappello di dipendenti, oggi invece è caldamente “patrocinata” dai vertici del ministero stesso, in cui evidentemente la componente di cattolici non è trascurabile. L’iniziativa mi colpisce molto perché proprio in quello stesso auditorium, dove oggi sedevano accanto a me onorevoli, direttori generali e militari in alta uniforme, sempre più spesso di questi tempi si sente parlare dell’uomo come la fonte di ogni male per il pianeta Terra, ci si riferisce alla creatura umana come fosse un cancro da estirpare, una specie infestante da sterminare; eppure quello è lo stesso uomo per la cui salvezza Gesù Cristo è venuto…

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Dio ci insegna ad essere padri.

Bellissima riflessione: grazie!

Matrimonio Cristiano

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che ve ne pare? Se un uomo ha cento pecore e ne smarrisce una, non lascerà forse le novantanove sui monti, per andare in cerca di quella perduta?
Se gli riesce di trovarla, in verità vi dico, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite.
Così il Padre vostro celeste non vuole che si perda neanche uno solo di questi piccoli».

Questo Vangelo mi permette di riflettere sul mio ministero di genitore. Non sto esagerando. Si tratta di una vero e proprio ministero. Un incarico che Dio mi ha affidato quando ha compiuto quel miracolo della vita che, nell’incontro tra il gamete maschile e quello femminile, ha generato una nuova creatura. Qualcuno di diverso da me e da mia moglie. Qualcuno che non siamo noi, ma che però è la nostra fusione. Un mistero grande.  Un…

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L’inganno

Grazie a don Fabio Rosini, perché quello che semina porta frutti come questa riflessione

Piovono Miracoli 2.0

di Stefano Bataloni

Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: “È vero che Dio ha detto: “Non dovete mangiare di alcun albero del giardino?”. Rispose la donna al serpente: “Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete”. Ma il serpente disse alla donna: “Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male”. Allora la donna vide che l’albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch’egli ne mangiò. Allora si aprirono…

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Quale bicchiere berreste?

Bellissima riflessione

Matrimonio Cristiano

imageSono sicuro che la risposta di molti è il bicchiere a sinistra, un bel
bicchiere di acqua fresca quando si ha sete è la cosa migliore. Se invece vi dicessi che dal primo mattino, appena apriamo gli occhi ciò che ci viene automatico è trangugiare il bicchiere a destra? Spesso ci svegliamo pensando alla giornata che ci aspetta e partiamo con le preoccupazioni, con le recriminazioni, con il vittimismo. Tutto questo avvelena la nostra vita senza che ce ne accorgiamo, beviamo una cosa schifosa, cosa che non faremmo se fossimo coscienti del danno che ci arreca questo gesto. È più bello svegliarsi e lamentarsi o svegliarsi e lodare Dio, anche nella prova? Vi invito a scegliere, anche con fatica, di bere al mattino questo bicchiere di acqua fresca che è la Parola di Dio e lodarlo e benedirlo.
“Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca la sua lode…

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Accusare la fatica

© Maggie A-Day
foto Creative Commons © Maggie A-Day (https://www.flickr.com/photos/mrtopp/)

“Giovanni è un bambino impegnativo”, mi ha detto l’altro giorno mia cognata, che di bimbi ne ha due. Eh sì, è faticoso da gestire: vuole tanto contatto, tante coccole, la presenza quasi continua mia e soprattutto di mia moglie… È curiosissimo ma ancora neanche gattona, quindi desidera essere portato in giro a vedere, toccare…
Le vacanze non sono state una passeggiata di salute. Essere ventiquattr’ore su ventiquattro a diretto contatto col pupo, senza neanche il conforto di quell’oretta in cui sta dai nonni e puliamo o semplicemente ci riposiamo, ci ha messo a dura prova. Mi stancavo meno alle route scout sulle Dolomiti, con zaino e tenda, per dire.  Continua a leggere “Accusare la fatica”